“Il primo re”. Recensione, trama e trailer.

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Chi non conosce la storia di Romolo e Remo? Quanti conosco le origini di Roma e della sua grandezza? Per chi non conoscesse questa storia, lo invito a leggere quello che sto per scrivere, se invece già sapete tutto e pensate di essere assolutamente ferrati sull’argomento allora saltate direttamente alla recensione del film.

Il mito dei fratelli Romolo e Remo

Roma fu fondata verso la metà dell’ VIII secolo a.C (753 a.C) da Romolo che aveva un fratello gemello di nome Remo. Figli di Rea Silvia (figlia del legittimo re di Alba, Numitore, spodestato dal fratello Amulio) e del dio Marte.  Amulio, per paura che un giorno i due gemelli potessero spodestarlo per rivendicare il trono di Alba, che gli spettava di diritto, ordinò alle sue guardie di uccidere i bambini ma, per pietà, vennero abbandonati sulle rive del Tevere per poi essere trovati in seguito da una lupa che li allattò nella sua tana sul monte Palatino; finché un pastore decise di adottarli insieme a sua moglie. 

Diventati adulti, Romolo e Remo, uccisero Amulio e riconsegnarono il trono di Alba a Numitore. Fondarono quindi una città sulla riva destra del Tevere, nel luogo in cui erano stati allattati dalla lupa.

Vicino alla foce del Tevere vi erano sette colli: Capitolino, Celio, Palatino, Aventino, Esquilino, Viminale e Quirinale. I due non riuscivano a mettersi d’accordo su dove iniziare a fondare questa città e lasciarono la scelta al caso, osservando il volo degli uccelli (un metodo etrusco). Romolo ne vide una dozzina sul Palatino e Remo solo alcuni su di un’altra collina. Per delimitare la nuova città Romolo tracciò un confine nell’area del monte Palatino e giurò che avrebbe ucciso chiunque avesse cercato di superare il confine. Remo sfidò il fratello, probabilmente non pensando che egli avrebbe avuto il coraggio di ucciderlo, e attraversò il confine non curante delle conseguenze. Fu’ così che Romolo lo uccise, diventando il primo re di Roma.

Fatta questa piccola introduzione sulla leggenda di Romolo e Remo, passiamo alla spiegazione della trama, prima di dedicarci alla recensione.

Trama 

Il film parla della storia di Romolo e Remo un po’ rivisitata sotto alcuni punti di vista.

Romolo e Remo riescono a sopravvivere ad un’inondazione causata dal fiume Tevere; purtroppo però vengono catturati dai guerrieri della città di Alba e fatti prigionieri. La sorte che li attende non è delle migliori, infatti i due dovranno battersi ferocemente per riuscire a scappare insieme a tutti gli altri prigionieri; decidono di prendere in ostaggio la vestale che aveva il compito di custodire il fuoco sacro degli Dei e di portarla con loro. Romolo viene ferito gravemente e per questo motivo alcuni degli uomini volevano sacrificarlo, sostenendo che avesse addosso una maledizione che li avrebbe condotti tutti alla morte. Remo si fa forza per entrambi e lotterà contro tutto e tutti per salvare il fratello. Dovranno però fare i conti con un destino divino presagito dalla vestale che vedrà uno dei due morto per mano del fratello. Da quel sangue nascerà poi una nuova città, Roma, il più grande e potente impero che la storia ricordi.

Recensione (SPOILER, anche se parlare di spoiler mi sembra esagerato dato che sappiamo tutti come finisce, ma io ve lo dico lo stesso!” 

Allora, ecco qua finalmente la recensione che cercherò di fare al meglio senza prolungarmi troppo.

All’inizio il fattore della lingua, è tutto parlato in latino arcaico con sottotitoli in italiano, mi aveva fatto storcere il naso ma più per un fattore di pigrizia; mi sono poi resa conto che in realtà rende il tutto MOLTO PIù REALISTICO, inoltre i dialoghi non sono stati troppo lunghi, quindi anche leggere i sottotitoli alla fine non è stato per niente “impegnativo”. Il film, più che sulle parole si è basato molto sugli sguardi dei personaggi, lì si è vista la bravura di questi attori che hanno saputo interpretare perfettamente ognuno il proprio ruolo.

Il film, più che sul dialogo è basato sugli sguardi e sull’espressività dei volti, oltre che alle gesta, visto che a quei tempi non si usava discutere civilmente se si era in disaccordo. Le riprese in primo piano, infatti, sono molto belle e posso dire che le parole non servono affatto quando è stato detto già tutto senza parlare. Bisogna comunque dare atto, anche della bravura nel recitare in una lingua sconosciuta, non posso immaginare quanto possa essere stato difficile imparare, non solo le parole, ma anche il modo di dirle così fluentemente e con così tanta naturalezza.

Parlando di personaggi mi concentrerei sui protagonisti di questa storia, Romolo e Remo, e sul loro rapporto e legame fraterno che a tratti è davvero commovente.

Remo si batte con tutto se stesso per suo fratello Romolo e anche quando ha praticamente tutti contro, lui pur di difendere il fratello sfida chiunque voglia avvicinarsi a lui. Il cambiamento di Remo, da umile pastore a “re”, è dovuto sopratutto al fratello; Remo capisce che per far si che egli sopravviva deve prevalere su tutti gli altri, dimostrando di essere il più forte, basandosi principalmente sulla paura e sulla forza. Quando la vestale, pronuncia il destino divino, Remo decide di non credere alle sue parole e la punisce abbandonandola nel bosco in balia delle bestie. Non poteva credere che il destino voleva uno dei due fratelli morti per mano dell’altro, lui non voleva uccidere Romolo, lo aveva protetto e salvato e non aveva alcuna intenzione di piegarsi al volere degli Dei; quindi sfida il destino divino e sfida gli dei, spegnendo il fuoco sacro.

Remo è un personaggio di grande impatto, che trasforma il suo amore per il fratello in qualcosa che lo farà uccidere alla fine.

Romolo, al contrario, rimane umile e crede profondamente nel potere degli Dei e nel fuoco sacro. Porterà la gente del paese da loro conquistato, sulle sponde del Tevere in soccorso di Remo (che si era imbattuto nei guerrieri di Alba) e poi li lo ucciderà; in seguito fonderà la città di Roma, dedicandola al fratello.

I due attori protagonisti, Alessandro Borghi (Remo) e Alessio Lapice (Romolo), hanno saputo sostenere il peso di questi personaggi mitologici che hanno fatto la storia di Roma, una storia che viene studiata da secoli. Borghi, assolutamente perfetto per la parte di Remo, è stato davvero stupefacente non per niente io lo reputo uno dei migliori attori italiani del momento. Lapice è stata una piacevole scoperta, io non lo conoscevo e devo dire che con il ruolo di Romolo mi ha davvero colpita. è stato commovente, anzi direi da brividi, quando pronuncia le ultimissime frasi nel film, promettendo di costruire il più grande impero che il mondo abbia mai visto, pronunciando il nome di Roma.

Chiaramente la storia è leggermente rivisitata; nel film Romolo ammazza Remo perché questo supera il cerchio del fuoco sacro, quando era stato avvertito di non farlo. Nella storia che tutti conosciamo, le cose andarono diversamente; ma a mio parere è più bella così, non potevano chiaramente fare tutto esattamente come narrato nella leggenda, perché a quel punto si sarebbe trattato di un documentario e non di un film. Hanno dovuto rendere il tutto più romanzato, ma rimanendo lo stesso fedeli ai pilastri che sorreggono questa leggenda.

Gli effetti speciali sono stati davvero belli, molto realistici e hanno superato le mie aspettative. Ero fiduciosa su questo film perché, ripeto, penso che Alessandro Borghi sia un grande attore e non mi aspettavo di rimanere delusa, infatti non lo sono, però essendo il cinema italiano molto più tendente alla commedia, al dramma e non a film con così tanto lavoro di effetti speciali dietro, avevo un po’ di timore. Per fortuna mi sono tranquillizzata già con la prima scena, dove fanno vedere l’inondazione del fiume Tevere che travolge Romolo e Remo. è partito subito con questa scena, come a voler dire “guardate che qui non state guardando un cine panettone!”. Abbiamo recepito il messaggio.

Un’altra cosa davvero apprezzata sono stati i primi titoli di coda, dove come sfondo ai nomi del cast, ci hanno mostrato le conquiste di Roma negli anni, nel mondo.

In conclusione, davvero un ottimo lavoro, Matteo Rovere (il regista e sceneggiatore insieme a Francesca Manieri e Filippo Gravino) ci ha stupito con questo capolavoro che spero faccia non il giro d’Europa ma del mondo, perché la storia di Roma merita d’essere raccontata, perché un tempo siamo stati l’impero più grande del mondo e i conquistatori più grandi del mondo.

Vi lascio il trailer qui sotto: 

Fatemi sapere se vi è piaciuto l’articolo e se avete visto il film.

Un bacio.

L.R

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